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Edilizia popolare: uno studio in materia di vulnerabilità sismica

Edilizia popolare

Prevenzione e salvaguardia degli edifici in materia antisismica: Federcasa e ISI (Ingegneria Sismica Italiana) convergono nella stipula di un accordo di eminente rilievo al fine di edificare un efficace studio di vulnerabilità sismica relativo ad un campione del patrimonio abitativo italiano con specifico riferimento all’edilizia popolare.

Ad esplicitare in maniera più specifica il contenuto dell’accordo è Luca Talluri, presidente di Federcasa (la federazione che riunisce gli Enti di edilizia residenziale pubblica): “Gli edifici oggetto di studio sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, e saranno sottoposti ad attente visite ispettive da parte degli esperti di ISI. Si tratta di un campione rappresentativo di fabbricati di diversa tipologia e di differente epoca di costruzione. Puntiamo ad ottenere un rapporto dettagliato, i cui risultati saranno esposti in un convegno che si terrà entro il mese di giugno”.

“Intendiamo utilizzare questo studio – continua Talluri – per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di un miglioramento antisismico delle abitazioni appartenenti agli Enti o ai Comuni e sull’impatto economico che deriverebbe da una massiccia operazione di riqualificazione del patrimonio. Investire sulla totale messa in sicurezza antisismica delle case popolari, a partire da quelle oggi inagibili, significherebbe incrementare il numero degli alloggi disponibili e al tempo stesso dare impulso al settore edilizio”.

Per un focus tecnico sulla materia leggi l’articolo redatto dal nostro esperto Nicola D’Angelo intitolato Antisismica: demolizione solo quando c’è violazione delle norme tecniche.

Non bisogna dimenticare che l’Associazione ISI (Ingegneria Sismica Italiana) nasce dalla necessità di creare un’organizzazione che rappresenti i protagonisti nei diversi ambiti del settore dell’antisismica in Italia: promuovere, riconoscere e divulgare studi e ricerche per lo sviluppo di tecnologie antisismiche è il primo fondamentale obiettivo che l’associazione persegue.

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Pratica strutturale Vetro e alluminio in edilizia

Giuseppe Albano, Mario Capobianco , 2014, Maggioli Editore

Il presente volume vuole essere uno strumento di supporto al progettista relativamente alla progettazione di strutture in vetro ed alluminio, districandosi nel “variegato mondo” delle normative nazionali ed internazionali. Lo scopo è quello di incentivare i professionisti italiani a dare…

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Efficienza energetica e rinnovabili, più soluzioni a imprese e famiglie

Le PMI italiane sono tra le più svantaggiate rispetto alle concorrenti del resto d’Europa riguardo al costo della bolletta energetica. Per alcune industrie rappresenta anche più del 15% del fatturato. Ridurre i consumi diventa essenziale. Un obiettivo, questo, sempre più sentito anche dalle famiglie.

Le tecnologie ci sono, ma vanno impiegate con nuovi strumenti e nuove competenze, soprattutto per sfruttare al meglio i comparti del solare, delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Se ne parlerà dall’8 al 10 aprile, nella nuova location del MiCo-Fiera Milano Congressi, durante l’edizione 2015 di Solarexpo-The Innovation Cloud, che si caratterizza come luogo di incontro e di match-making B2B fra aziende e professionisti specializzati nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica, ma quest’anno è anche l’occasione per offrire alle piccole e medie imprese, così come alle famiglie, un ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche per ridurre la loro bolletta energetica.

Mai come in questa fase del mercato dell’energia è importante creare un terreno comune fra due mondi dell’energia che fino a poco tempo fa si guardavano da lontano e agivano in modo disgiunto. Ora serve una visione complessiva per puntare all’obiettivo dell’indipendenza energetica o, comunque, alla riduzione della bolletta energetica, piuttosto che richiedere una sola soluzione tecnologica.

Per gli EPC e i System Integrator, e in particolare per le ESCo, è necessario offrire più soluzioni alle richieste dei clienti finali, sapendo manovrare un vero e proprio “paniere” di tecnologie, e possedere le conoscenze trasversali necessarie.

Il connubio «rinnovabili-efficienza» ha in sé una grande potenzialità di “osmosi” fra i diversi portafogli clienti e consente all’interno della stessa azienda di integrare diversi know-how. Si pensi ad esempio alle migliaia di aziende che, grazie ai conti energia, hanno installato impianti fotovoltaici sul proprio tetto e dalle quali ora si può tornare offrendo interventi come il revamping o motori ad alta efficienza e inverter. Oppure a quelle imprese che hanno fatto interventi di efficientamento sui propri processi industriali alle quali, ora, si può proporre un impianto fotovoltaico per l’autoconsumo con contrattualistica SEU, e così via.

La creazione di un appuntamento di riferimento, altamente qualificato sia sul piano fieristico che su quello convegnistico, per far esprimere appieno tutto il potenziale dell’incontro fra i mondi delle rinnovabili e dell’efficienza è dunque uno degli obiettivi di Solarexpo-The Innovation Cloud. A testimoniare questo know how italiano saranno presenti in fiera alcune ESCo come Alens, Cloros, ESA Holding, Kairos ingegneria, L’Energie.

Una pre-condizione essenziale per fare oculati interventi di efficientamento è la diagnosi energetica che da quest’anno è obbligatoria (entro il 5 dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni) per le grandi imprese e quelle a forte consumo energetico. A tale scopo verranno complessivamente stanziati a beneficio delle PMI 105 milioni di euro. Per incentivare la realizzazione dei progetti d’efficienza energetica a valle delle diagnosi, la legislazione prevede il rafforzamento del meccanismo dei certificati bianchi. L’audit dovrà essere eseguito da ESCo (società di servizi energetici), da esperti in gestione dell’energia o da auditor energetici. Se ne parlerà a Milano, grazie anche alla presenza di alcune associazioni, come FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia), AssoEGE (Associazione Esperti in gestione dell’energia), e ASSOESCo nei convegni da loro organizzati.

Dario Di Santo, presidente FIRE ha evidenziato in particolare che oggi “l’energy manager è una figura fondamentale per cogliere le opportunità dell’efficienza energetica e delle rinnovabili in aziende ed enti locali. Da luglio 2016 dovrà essere certificato EGE per accedere in modo diretto a certificati bianchi e diagnosi energetiche per grandi imprese. Agli incontri organizzati da FIRE e SECEM a Solarexpo-The Innovation Cloud si parlerà di regole per la nomina degli energy manager, competenze, certificazione EGE e buone pratiche”.

La diagnosi energetica rappresenta le fondamenta nel percorso di efficientamento energetico e deve essere al meglio da professionisti competenti. AssoEGE ha deciso di partecipare all’appuntamento Solarexpo-The Innovation Cloud, portando il proprio contributo a chi intende fornire e ricevere servizi di efficienza energetica: condivideremo le esperienze degli EGE certificati nei differenti ambiti: PA, civile, industriale. Mostreremo casi studio pratici eseguiti da professionisti che operano in questo settore e che a partire da luglio 2016 saranno tra i soggetti titolati a svolgere questa importante attività”, ha detto Michele Santovito, presidente di Assoege.

Per Andrea Tomaselli, presidente di ASSOESCo “il settore dell’efficienza energetica, grazie anche al recepimento alla Direttiva Europea 2012/27, con il dlgs 102/2014, è in grande evoluzione e le ESCo ne sono fra le principali protagoniste: il loro modello di business è basato sui risparmi che fanno ottenere ai loro clienti, unendo competenze tecniche, finanziarie e gestionali. L’evoluzione del mercato richiederà di coniugare l’efficienza energetica anche con le energie rinnovabili, e le ESCo hanno le competenze per poterlo fare”.

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Novità in edilizia, urbanistica e tutela del paesaggio: focus sulla Regione Toscana

Regione Toscana, novità

Un nuovo quadro normativo tutto da esplorare in materia edilizia, urbanistica e di tutela del paesaggio all’interno del territorio della Regione Toscana. È la legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 recante rubrica “Norme per il governo del territorio” che modifica lo status quo normativo, dallo stop al consumo del suolo alla riqualificazione del costruito esistente.

Un provvedimento, quello approvato nello scorso mese di novembre dalla Regione Toscana, che contribuisce a rinnovare anche la normativa in materia urbanistica nel territorio regionale facendo leva sul freno al consumo di nuovo suolo, sulla riqualificazione dell’esistente nei terreni urbanizzati, sulla tutela del territorio agricolo da trasformazioni non agricole, e sulla pianificazione di area vasta.

Al momento della sua approvazione il presidente della Regione Enrico Rossi ha definito il provvedimento alla stregua di una “legge di profonda svolta, e non scontata, che posiziona la Toscana all’avanguardia nelle politiche del governo del territorio. Con questa legge la Toscana potrà andare a testa alta nel dibattito nazionale e fungere da esempio“.

Per un focus di qualità sulle novità contenute nel provvedimento di legge Maggioli Editore consiglia il pratico e-book intitolato La legge regionale Toscana n. 65/2014 e il decreto Sblocca Italia di Claudio Belcari: l’e-book è composto da slide e schemi operativi sul nuovo quadro normativo in Toscana in materia edilizia, urbanistica e di tutela del paesaggio alla luce delle novità introdotte dal decreto Sblocca Italia.

Nella prima parte dell’e-book Claudio Belcari analizza le novità della legge regionale toscana, dalla revisione di alcune categorie di intervento edilizio al nuovo quadro dei titoli edilizi abilitativi (interventi soggetti a SCIA e le opere realizzabili con attività edilizia libera).

Nella seconda parte invece vengono prese in considerazione le novità introdotte dal decreto Sblocca Italia (legge n. 164/2014) con specifico riferimento all’adozione di disposizioni di controllo e sanzionatorio-pecuniarie, finalizzate a contrastare l’abusivismo edilizio e l’evasione fiscale. Inoltre viene posta una lente d’ingrandimento sul tema della facilitazione del rapporto negoziale pubblico-privato al fine di incentivare l’iniziativa economica e la realizzazione di previsioni urbanistiche di interesse pubblico, generale, collettivo e sociale. Snellimento dei tempi burocratici da una parte e novità in materia di vincolo paesaggistico dall’altra sono i due restanti importanti temi analizzati all’interno dell’e-book.

legge regionale toscana Novità in edilizia, urbanistica e tutela del paesaggio: focus sulla Regione Toscana

La LEGGE REGIONALE TOSCANA n° 65/2014 e IL DECRETO “SBLOCCA-ITALIA”

Claudio Belcari , 2015, Maggioli Editore

Il nuovo quadro normativo in Toscana in materia EDILIZIA, URBANISTICA e TUTELA DEL PAESAGGIO FOCUS SULLE NOVITÀ nella disciplina dell’attività edilizia

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Eco-Espanso 100 ed Eco-Por G031 di Isolconfort, Qualità Certificata Green Building Insulation

Isolconfort®, azienda del settore di isolanti per l’edilizia, ha intrapreso un percorso di certificazione volontaria per i suoi prodotti, a conferma della sua serietà di intenti nell’attuazione del processo Green Building Insulation.

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) è un documento che descrive gli impatti ambientali legati alla produzione di una specifica quantità di prodotto: per esempio consumi energetici e di materie prime, produzione di rifiuti, emissioni in atmosfera e scarichi nei corpi idrici.
La Dichiarazione, redatta su base volontaria, deve essere predisposta sulla base del ciclo di vita del prodotto (dalle materie prime fino allo smaltimento finale) secondo le linee guida delle norme UNI EN ISO 14020 e le regole specifiche per la categoria di prodotto (Product Category Rules).
I contenuti della Dichiarazione vengono analizzati e verificati da un ente terzo indipendente che ne attesta la veridicità. La Dichiarazione convalidata viene pubblicata attraverso un apposito sito internet (www.environdec.com) che consente all’utilizzatore finale di confrontare le caratteristiche ambientali di prodotti simili o alternativi.

Eco-Espanso® 100 e Eco-Por® G031 hanno ottenuto la certificazione EPD.

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Eco-Espanso® 100

 

Eco-Espanso® 100 è un pannello EPS per sistemi di isolamento termico che ha ottenuto la certificazione ambientale EPD. Realizzato processo produttivo controllato in tutte le sue fasi, ECO-ESPANSO 100 è polistirene espanso sinterizzato a vapore, a celle chiuse con nuovo ritardante di fiamma, tagliato da blocco, in possesso di marcatura CE e dichiarazione di prestazione in conformità al regolamento europeo CPR 305/2011 in rispondenza dei requisiti delle norme UNI EN 13163 e UNI EN13499 ETICS. ECO-ESPANSO 100, sottoposto ai controlli continui di fabbrica e di laboratorio, con processo di stagionatura monitorata, è garantito per costanza, elevate prestazioni d’isolamento termico e stabilità dimensionale. L’analisi ed i controlli dello studio LCA effettuati sul processo produttivo di Isolconfort hanno confermato il basso impatto ambientale di ECO-ESPANSO 100 e l’idoneità del suo utilizzo per il miglioramento del risparmio energetico degli edifici. Eco-espanso 100 può essere utilizzato per l’isolamento nei sistemi a cappotto, per l’isolamento in controplaccaggio delle pareti verticali, per l’isolamento delle coperture.

ECOPOR G031 web Eco Espanso 100 ed Eco Por G031 di Isolconfort, Qualità Certificata Green Building Insulation

ECO-POR® G031

 

ECO-POR® G031 è un pannello EPS realizzato con Neopor® di BASF che ha ottenuto la certificazione ambientale EPD. Ideale per sistemi di isolamento termico, è stato realizzato con un processo produttivo controllato in tutte le sue fasi:  si tratta di polistirene espanso sinterizzato a vapore, a celle chiuse con nuovo ritardante di fiamma, tagliato da blocco, in possesso di marcatura CE e dichiarazione di prestazione in conformità al regolamento europeo CPR 305/2011 in rispondenza dei requisiti delle norme UNI EN 13163 e UNI EN13499 ETICS. ECO-POR G031 è garantito per costanza, elevate prestazioni d’isolamento termico e stabilità dimensionale, dal momento che è sottoposto a continui controlli di fabbrica e di laboratorio con processo di stagionatura monitorata. L’analisi ed i controlli dello studio LCA effettuati sul processo produttivo di Isolconfort hanno confermato il basso impatto ambientale di ECO-POR G031 e l’idoneità del suo utilizzo per il miglioramento del risparmio energetico degli edifici. ECO-POR G031 è adatto per essere utilizzato per l’isolamento delle coperture, l’isolamento nei sistemi a cappotto, l’isolamento in controplaccaggio delle pareti verticali, l’isolamento delle coperture.

www.isolconfort.it
www.greenbuildinginsulation.it

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POS obbligatorio professionisti, bastone e carota per renderlo effettivo?

POS obbligatorio

POS obbligatorio per professionisti ed artigiani, arrivano le temute sanzioni? Già da qualche mese erano state immesse in orbita voci relative ad un’effettiva valorizzazione (ed esecutività concreta) del provvedimento tramite sanzioni e contestuali incentivi.

Il decreto legge 18 ottobre 2012, n.179, in vigore dallo scorso 30 giugno (leggi qui il nostro commento nell’articolo intitolato POS obbligatorio, ovvero: i professionisti tecnici ai tempi della crisi) è il provvedimento che contiene l’obbligo di installazione del POS, il dispositivo elettronico (“point of sale”) che consente ai professionisti di ricevere pagamenti anche mediante bancomat. Tutto questo però senza il fondamentale “enforcement” della sanzione in caso di mancato adeguamento alla normativa.

Polemiche e visioni
Tra polemiche e visioni discordanti della questione, il decreto non ha condotto a quella diffusione capillare della tipologia di pagamento tanto auspicata dal legislatore, inserita dentro la strategia più ampia volta a rendere tracciabili tutti i pagamenti. Chi già aveva il POS ha continuato ad usarlo, e qualcuno tra quelli che ne erano sprovvisti lo ha installato, ma si tratta di casi isolati. L’obbligo di accettare pagamenti in moneta elettronica si concretizza oltre i 30 euro, ma tanti consumatori non sanno che il pagamento mediante bancomat sopra tale cifra è un loro diritto e quindi non lo fanno valere.

Qualche settimana fa si era parlato anche dello strumento del credito d’imposta per i costi legati all’acquisizione e alla manutenzione del POS: scopri qualcosa in più in proposito nell’articolo Pos obbligatorio, il credito d’imposta sulle spese non è un miraggio.

Il disegno di legge presentato lo scorso 22 gennaio dai senatori Aiello, Gentile, Bilardi e Di Giacomo (atto parlamentare 1747) si concretizza attorno ad una proposta semplice quanto (presumibilmente) efficace: ovverosia premiare con uno sconto fiscale i professionisti e gli artigiani “meritevoli” e sanzionare chi non si adegua alla norma introdotta dal decreto legge 179/2012.

Bastone e carota
La bozza presentata all’art. 1 stabilisce (alla stregua di incentivo) che chi utilizza il POS ha diritto a detrarre dall’imponibile reddituale il costo percentuale di ciascuna transazione eseguita tramite questo strumento di pagamento. Sul piano doloroso delle sanzioni viene invece introdotto un “decalage” sanzionatorio: una prima ammenda di 500 euro per chi è sprovvisto di POS (a rilevare l’irregolarità può essere la Guardia di Finanza durante controlli di routine o a seguito di segnalazioni da parte dei clienti). Una volta pagata la sanzione ci sono 30 giorni di tempo per adeguarsi e 60 giorni per comunicare alla Guardia di Finanza l’avvenuta installazione. In caso di mancato adeguamento si concretizza una seconda ammenda, questa volta pesantissima (1000 euro). In caso di ulteriore inadempimento scatta infine la sospensione dell’attività professionale o commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia.

Consulta il vademecum di Ediltecnico dedicato ai professionisti tecnici per affrontare l’introduzione dell’obbligo di utilizzo di POS.

Che il meccanismo capace di unire premi e sanzioni possa davvero rendere davvero capillare la distribuzione della possibilità di pagamento elettronico anche in Italia? L’interrogativo è d’obbligo. E i professionisti cosa pensano di tale (potenziale) novità normativa? Nei prossimi giorni alcune risposte, su Ediltecnico.

05313 POS obbligatorio professionisti, bastone e carota per renderlo effettivo?

Guida alla professione di geometra

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Interventi di Edilizia scolastica fondamenta della Buona Scuola: il 10 marzo in CdM

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Tra i provvedimenti alla base del piano “La Buona Scuola” ci sono quelli che riguardano l’edilizia scolastica. Il tutto è contenuto in un disegno di legge che il 10 marzo arriverà sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Poi il ddl dovrà intraprendere il suo cammino in Parlamento.

Tra gli obiettivi “edili” e legati all’edilizia scolastica di “La Buona Scuola” c’è lo snellimento degli interventi di ristrutturazione e realizzazione degli edifici scolastici.

Edilizia scolastica dentro a “La Buona Scuola”

Di seguito le tempistiche, come dovrebbero essere.

L’approvazione di un progetto potrebbe avvenire come variante, anche in deroga, allo strumento urbanistico vigente.

Giorno zero: la delibera della variante deve esser affissa all’Albo pretorio e pubblicata sul sito del Comune.

+ 10 giorni
Gli interessati possono presentare eventuali osservazioni entro dieci giorni.

+ 15 giorni
Nei quindici giorni successivi, dopo la valutazione di eventuali osservazioni, il Comune devo trasmettere la variante definitiva all’ente delegato all’approvazione del Piano urbanistico comunale.

+ 30 giorni
L’ente delegato ha 30 giorni di tempo per esprimere il dissenso, altrimenti scatta il silenzio assenso.

= 55 giorni, perché il progetto sia approvato.

 

30 giorni (facoltativi) per le Sopraintendenze
Se si vuole intervenire su edifici di interesse storico artistico, bisogna coinvolgere le Soprintendenze, che hanno trenta giorni di tempo per pronunciarsi. Altrimenti, anche in questo caso scatta la mannaia del silenzio assenso.

 

Edilizia scolastica: tutto quello che è successo fino a oggi

Cos’ha fatto il suo Governo nel 2014? Tre le linee di intervento seguite, vediamo un breve bilancio. In totale all’edilizia scolastica vanno circa 1,5 miliardi di euro, da scorporare nei 3 capitoli tematici del piano.

#Scuolebelle (interventi semplici di piccola manutenzione, ripristino e mantenimento della funzionalità e del decoro)
#Scuolesicure (interventi per mettere in sicurezza gli edifici)
#Scuolenuove (nuove costruzioni)

Per sapere cosa si è fatto fino a ora, leggi Edilizia scolastica, vi chiediamo a che punto sta nella vostra città.

 

Edilizia scolastica nel Milleproroghe

Gli interventi di edilizia scolastica dovevano essere aggiudicati ai Comuni entro il 31 dicembre 2014 in base al Decreto del fare. Il termine è stato spostato al 28 febbraio 2015, ma solo per le Regioni in cui i ricorsi ai Tribunali amministrativi regionali hanno sospeso gli effetti delle graduatorie.

Lo Stato sarà tenuto a trasferire agli enti locali le risorse per il pagamento delle imprese entro il 31 dicembre 2015; e, entro quella data, i sindaci e i presidenti delle province nei cui territori è stata censita la presenza si scuole contaminate da amianto, potranno agire come commissari governativi e derogare alle norme vigenti per portare a termine gli interventi di bonifica delle strutture di edilizia scolastica inquinate dall’amianto.

“La Buona Scuola”, infine, prevede anche un bando per la costruzione di scuole altamente innovative (creare un’anagrafe dell’edilizia che sia trasparente sugli immobili della scuola e procedure semplificate per costruire nuove strutture).

Eppure, un po’ di proteste ci sono state: a Bari gli studenti manifesteranno contro “La Buona Scuola” il 12 marzo.

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SUPRAECO W di Junkers, pompa di calore ad alta efficienza per acqua calda sanitaria

SUPRAECO W di Junkers è la nuova pompa di calore ad alta efficienza per la produzione di acqua calda sanitaria, di acqua calda sanitaria ecologica, economica ed efficiente, disponibile nella versione con scambiatore dedicato per l’integrazione al solare termico o caldaia.

La pompa di calore SUPRAECO W di Junkers ad alta efficienza, grazie al serbatoio a carica stratificata da 270 litri e un controllo elettronico avanzato, consente una produzione di acqua calda sanitaria ecologica, economica ed efficiente. Infatti, i nuovi standard di eccellenza in termini di estensione dei limiti operativi, di affidabilità e di comfort, garantiscono il funzionamento della pompa di calore con temperature dell’aria comprese tra -10° e 35°C. Inoltre, SUPRAECO W è disponibile nella versione con scambiatore di calore aggiuntivo per il collegamento a impianto solare termico o a caldaia come integrazione per il riscaldamento domestico.

Supraeco W SUPRAECO W di Junkers, pompa di calore ad alta efficienza per acqua calda sanitaria

SUPRAECO W coniuga perfettamente le moderne esigenze di comfort, efficienza ed ecologia nella produzione di acqua calda sanitaria. La pompa di calore è stata progettata per funzionare aspirando e scaricando l’aria nell’ambiente d’installazione, oppure, nell’ambiente esterno, tramite condotti opzionali. A supporto della nuova pompa di calore Junkers è presente una resistenza elettrica con modalità d’intervento impostabile dall’utente. Il sistema pompa di calore-accumulo è composto da due moduli inglobati disassemblabili per agevolare l’installazione ed un’eventuale manutenzione.

Infine, SUPRAECO W è dotata di un ampio display LCD con indicazioni dello stato di funzionamento dell’apparecchio, che consente l’impostazione di programmi automatici e manuali per una programmazione personalizzata.

 

SCHEDA TECNICA   
HP 270-1 E O FOV/SHP 270-1E 1 FOV/S (Versione per l’integrazione con il solare termico)
Dimensioni

1.825 x 724 x 745 mm

Peso a secco

143 Kg

Capacità accumulo

270 l

Potenza nominale pompa di calore

2,0 kW  (*)

Temperatura aria minima / massima

-10,0° / 35,0 °C

 

(*) Secondo EN 255-3 (aria 20°C, UR 70%, acqua 15/45°C)

www.junkers.it

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Mobilità sostenibile: la tecnologia c’è, ora è necessario gestirla

Mobilità sostenibile

Trasporti urbani, il passaggio al “green” è ormai ineludibile:  la salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici transitano anche da una effettiva svolta in questo settore, l’unico la cui incidenza su emissioni e consumi energetici ha continuato ad aumentare in Europa nell’ultimo quarto di secolo.

I trasporti
I trasporti
pesano, infatti, per il 25% sulla produzione a livello globale di gas a effetto serra: ad affermarlo è la società di consulenza internazionale Accenture. “È indubbio – spiega Danilo Troncarelli, responsabile sostenibilità della società – che le giuste battaglie per arginare i cambiamenti climatici in atto e per l’indipendenza energetica europea debbano svolgersi anche sul terreno dei trasporti (e non solo sulla produzione di energia o sui consumi termici del residenziale come avvenuto finora). Due gli snodi fondamentali: il trasporto urbano e quello a lunga percorrenza, su strada. Quanto al primo, va considerato che le città hanno purtroppo un ruolo chiave nell’inquinamento globale. Producono fino all’80% delle emissioni del pianeta e il 25-30% di queste è dovuto proprio ai trasporti. Il trasporto su gomma, invece, rappresenta il 72% delle emissioni del totale mobilità e pesa per l’82% dei consumi energetici del comparto. Persino peggiore la situazione in Italia, dove il consumo energetico è pari all’84% e le Ghg (che rappresentano la quota globale di gas a effetto serra) sono al 93%. Una situazione grave, il cui trend va invertito con politiche efficaci”.

Leggi anche l’articolo Mobilità sostenibile, 7 consigli di stile di guida per risparmiare carburante e inquinare meno.

Dematerializzare i trasporti non è fantascienza
Ma quale sarebbe la strada maestra per voltare definitivamente pagina su questo importante tema? “Non bisogna demonizzare l’auto e sarebbero inefficaci interventi singoli o incentivi mirati su un solo segmento (ad esempio le auto elettriche o ibride) – spiega Troncarelli -. È necessaria una visione d’insieme che tenga presente aspetti finanziari, energetici, ambientali e sociali. Le iniziative auspicabili per una svolta green dei trasporti sono una trentina. Di base, servirebbe una massiva introduzione di sistemi digitali e di ubiquitous computing, sia per minimizzare gli spostamenti di merci e persone (la chiamiamo dematerializzazione degli spostamenti), sia per attivare una vera logistica merci intelligente, sia per realizzare un’efficiente intermodalità dei trasporti urbani individuali e collettivi. Punto, quest’ultimo, su cui l’Italia è carente”.

Un dato eloquente in tal senso? La dematerializzazione dei trasporti, ottenuta incentivando la telepresenza al lavoro e gli uffici virtuali, ed una logistica smart (con Tir sempre a pieno carico e con itinerari ottimizzati) farebbero risparmiare entro il 2020, all’interno del territorio dell’Unione europea, 57,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica:  equivalenti 27,3 miliardi di euro di spesa energetica. Un dato potenzialmente straordinario.

Sul numero 3 della rivista L’Ufficio Tecnico (appena uscita) la nostra redazione ha intervistato Luca Zingale, direttore scientifico di Solarexpo – The Innovation Cloud sul necessario tema della mobilità elettrica. Se conosci ancora la rivista scoprila sul portale dei periodici Maggioli.

Dall’idea alla realtà
Svolte “smart”, transizioni “verdi”: ma qual è la chiave per rendere tali idee realtà concreta? “La buona notizia – conclude Troncarelli rispondendo a questo interrogativo – è che le tecnologie per una svolta green sono ora disponibili e sempre meno costose. Quella meno buona è che il tema va affrontato con la capacità di gestire un’estrema complessità e un’attività di concertazione rilevante, per coinvolgere tutti gli attori nel cambiamento: la Ue, i governi, le imprese e i cittadini. Il coinvolgimento attivo delle aziende con un forte know-how sui trasporti, sull’energia e sulle tecnologie può fare la differenza. E favorire il cambio di paradigma ormai inevitabile”. Un cambiamento a cui devono contribuire tutti, dalle istituzioni al singolo cittadino.

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La mobilità sostenibile in italiaSustainable mobility in Italy

Lorenzo Bertuccio, Emanuela Cafarelli, Marianna Rossetti , 2014, Maggioli Editore

Ampi spazi delle nostre città sono oggi dedicati e occupati dal transito e dal parcheggio delle automobili, mentre solo pochi spazi sono disponibili per i mezzi pubblici, le biciclette e i pedoni. In termini reali, ci troviamo di fronte ad una diminuzione della libertà di scelta nella…

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Libretto di impianto termico, vai easy: c’è tempo fino al 31 dicembre 2015

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Per tutti gli impianti termici civili il nuovo termine per l’integrazione del libretto di impianto termico civile da 35 kW in su (come previsto dall’art. 284, comma 2 del d.lgs. 152/2006) slitta al 31 dicembre 2015 il termine.

Il Codice dell’ambiente (Dlgs 152/2006) prevede infatti che quegli impianti termici con potenza nominale superiore o uguale a 35 kW debbano essere muniti di un libretto di impianto centrale, da conservare nell’edificio o nell’unità immobiliare interessata.

A effettuare la compilazione del libretto di impianto per le verifiche periodiche dell’impianto è il responsabile dell’esercizio e della manutenzione. In caso di nomina del terzo responsabile e successiva rescissione contrattuale, il terzo responsabile è tenuto a consegnare al proprietario o all’eventuale subentrante l’originale del libretto di impianto, ben aggiornato.
Il modo in cui il libretto di impianto deve essere redatto è descritto all’articolo 284, comma 2 del Dlgs 152/2006. Leggi anche Libretto di impianto per la climatizzazione, ecco un esempio di compilazione.

 

Libretto di impianto: la storia dei rinvii

La prima scadenza del 2012
L’articolo 284 comma 2 del Codice dell’ambiente imponeva che per quegli impianti termici civili il libretto di impianto fosse integrato, entro il 31 dicembre 2012, con la dichiarazione di conformità dell’impianto caratteristiche tecniche indicate all’articolo 285 dello stesso Codice dell’Ambiente. L’impianto doveva inoltre essere dichiarato (sempre entro il 31 dicembre 2012) idoneo a rispettare i valori limite di emissione dell’articolo 286.

La seconda scadenza del 2014
L’articolo 11, comma 7, del Dl 91/2014 spostò la scadenza al 25 dicembre 2014: tra gli adempimenti integrativi da presentare figura quell’atto in cui si dichiara che l’impianto è conforme alle caratteristiche tecniche dell’articolo 285 del Codice dell’Ambiente; queste caratteristiche erano prima scomparse per l’entrata i vigore del comma 52 dell’articolo 34 del Dl 179/2012, poi sono state reinserite con l’articolo 11, comma 9 del Dl 91/2014, con termine al 25 dicembre 2014.

Col Milleproroghe la scadenza per l’integrazione del libretto di impianto è il 31 dicembre 2015
Il Milleproroghe, al comma 2-bis dell’articolo 12, ha spostato il termine al 31 dicembre 2015. Leggi l’articolo Milleproroghe, ok definitivo: sfratti, libretto di impianto e Sistri.

Il libretto di impianto deve essere integrato con l’indicazione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie che servono per rispettare i valori limite del Codice dell’ambiente, all’articolo 286.

 

Sanzioni per chi non redige il libretto di impianto

La sanzione amministrativa va da 516 a 2.582 euro e viene colpito il responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto che non redige, o redige in modo incompleto, il documento con l’indicazione delle manutenzioni, o non lo trasmette all’autorità competente. La stessa sanzione è prevista nel caso in cui venga mantenuto in esercizio un impianto termico non conforme.

PS. Abbiamo pubblicato la foto del gatto che dorme sul termosifone per divertimento. Con “impianto termico”, però, non s’intende solo il termosifone, ma tutto l’impianto termico civile, che deve essere a norma.

 

8891605979 Libretto di impianto termico, vai easy: cè tempo fino al 31 dicembre 2015

Il libretto di impianto per la climatizzazione

Lucio Caldani – Davide Branca , 2015, Maggioli Editore

L’evoluzione normativa in materia di impianti di climatizzazione ha portato, con l’uscita del D.M. 10 febbraio 2014 (G.U. ?n. 55/2014), alla pubblicazione del nuovo libretto di impianto per la climatizzazione.
La novità di tale documento consiste sostanzialmente…

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Detrazione 65%, come correggere l’errore dopo l’invio della documentazione a ENEA

Detrazione 65%, come correggere l’errore dopo l’invio della documentazione a ENEA

Per i lavori di riqualificazione energetica che possono usufruire della detrazione 65%, gli errori nell’invio della documentazione obbligatoria per via telematica a ENEA possono essere corretti entro il prossimo 30 settembre 2015, accedendo al sito d’invio 2014.

È lo stesso ENEA a scriverlo in risposta a un quesito inviato da un privato e pubblicato recentemente nelle FAQ sulla detrazione 65%.

Gli esperti ENEA specificano che le modifiche eventualmente consentite dipendono dall’anno in cui è stata trasmessa all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile la richiesta di detrazione.

In particolare vengono esaminati i casi di lavori terminati nel periodo 2007-2009 e 2012-2014.

Per quelli eseguiti l’anno scorso, in linea con quanto accaduto precedentemente, si ritiene possibile rettificare le informazioni inviate online entro il 30 settembre 2015. Infatti, per i lavori terminati nel 2013 è stato possibile correggere gli errori fino alla stessa data dello scorso anno.

Per il lavori completati fino a tutto il 2012, invece, non è più possibile modificare nulla.

Gli esperti ENEA ricordano anche che i documenti per i quali non si è ricevuto il codice CPID risultano ancora in lavorazione e, quindi, non ancora inviate. Inoltre, continua la nota di chiarimento, non è necessario rettificare la documentazione per la richiesta della detrazione 65%, qualora sia stato indicato un nominativo diverso dall’intestatario del bonifico o della fattura o non sia stato indicato che possono beneficiare dell’agevolazione più contribuenti.

Per tutte le informazioni è possibile consultare anche il Dossier Ecobonus e Detrazione 65% su Ediltecnico.

Per completezza, riportiamo di seguito le possibilità di intervento e rettifica della documentazione per la detrazione 65% per i lavori conclusi negli anni 2007-2009:

– per i lavori completati nel 2007 e nel 2008, per quanto non sia più possibile modificare la richiesta già inviata, la circolare 13 maggio 2011 n. 20/E delle Entrate riconosce il diritto del contribuente a fruire della detrazione anche per quelle spese che erroneamente non siano state riportate nella stessa, purché l’importo delle spese sostenute sia stato indicato correttamente nelle relative dichiarazioni dei redditi e tali spese, in sede di controllo formale, risultino opportunamente documentate;

– per i lavori completati dal 2009 in poi, in base alla circolare del 23 aprile 10 n. 21/E delle Entrate, è possibile modificare la documentazione già inviata anche oltre il limite dei 90 giorni dalla fine dei lavori, purché, come riporta la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 44/E del 27 maggio 2010, tali modifiche avvengano entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

1d2fa66d5e3d17dfbf68e91d01bdd5e2 sh Detrazione 65%, come correggere l’errore dopo l’invio della documentazione a ENEA

La procedura di certificazione della prestazione energetica: dal sopralluogo all’a.P.E.

Luca Raimondo, Guglielmina Mutani, Chiara Massaia , 2014, Maggioli Editore

La redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica di un edificio è oggi diventata una pratica professionale ormai diffusa. tale attività richiede un chiaro approccio metodologico, oltre che approfondite conoscenze dell’edificio come sistema termodinamico e del variegato quadro…

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