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Gare di progettazione in crescita nel 2014, OICE: ma non basta!

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I dati diffusi dall’Osservatorio OICE sulle gare di progettazione pubbliche di ingegneria e architettura evidenziano anche a novembre un trend positivo.

Il quadro dell’andamento del 2014 con i primi 11 mesi dell’anno è quasi definitivo a +35,6% in valore rispetto allo stesso periodo del 2013.
In novembre sono stati rilevati 58,4 milioni di euro, rispetto a novembre 2013 si tratta di un +122,0% in valore. In numero di gare, il dato di 318 procedure avviate permette di segnare un incremento del 36,5%.

Si può parlare, quindi, se non nel numero (dove la crescita in 11 mesi è dello 0,9%) almeno nel valore, di una vera e propria ripresa degli investimenti in servizi di ingegneria, architettura, consulenza tecnica e iniziative di project finance.
All’interno di questo dato va peraltro sottolineato come una buona fetta dell’ingegneria dipenda dagli appalti integrati che, soltanto a novembre valeva circa 16,2 milioni su un totale di circa 58.

Gare di progettazione in crescita nel 2014, ma servono regole più moderne

A commento dei dati dell’Osservatorio, il presidente OICE Patrizia Lotti ha affermato che, al di là del consolidarsi del trend positivo per il quale non si può che esprimere soddisfazione, “occorre adesso procedere all’ammodernamento del quadro delle regole per le quali l’OICE ha da anni proposte che mirano a creare efficienza, produttività e crescita e che potrebbero ben essere accolte con il recepimento delle direttive europee. Tutto ciò dovrà avvenire ripartendo dalla centralità del progetto, o meglio dalla qualità del progetto e del progettista, cui dovrà accompagnarsi un contestuale reindirizzo delle funzioni della Pubblica Amministrazione sulle fasi di programmazione e controllo”.

L’OICE è l’Associazione di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica. I numeri positivi sulle gare di progettazione sono una buona notizia, che vi diamo in questo ultimo giorno del 2014, e che però devono stimolare il governo a prendere decisioni che sostengano la crescita.

E con questo chiudiamo l’anno… Vi auguriamo un felicissimo 2015!

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Progettazione elementi prefabbricati: note sul calcolo e verifica

Progettazione elementi prefabbricati: note sul calcolo e verifica

Di norma, i pilastri prefabbricati sono verificati ed armati nell’ambito dello stesso ambiente di lavoro del software di calcolo utilizzato per l’analisi strutturale dell’edificio prefabbricato. Esordisce così, Gaetano Di Niro, ingegnere e progettista, autore della recente Guida pratica alla scelta, alla progettazione e al calcolo di edifici prefabbricati in c.a.p. e c.a.v.

I pilastri, continua Di Niro, vengono schematizzati di norma con aste a due nodi (elemento finito) con il vincolo del nodo a livello della fondazione assunto quale incastro perfetto (nel caso in cui le fondazioni non siano calcolate contemporaneamente).

Per i pilastri viene effettuata la verifica a pressoflessione deviata, considerando anche le verifiche per eventuali fenomeni di instabilità degli stessi sia per carichi centrati che eccentrici.

Ne consegue che i post-processori normalmente in uso effettuano la verifica delle sezioni e, di conseguenza, il relativo dimensionamento delle armature dei pilasti.

Particolare attenzione, aggiunge l’ing. Di Niro, andrà posta a quei pilastri che risultano poco sollecitati dal punto di vista di sforzi normali (pilastri scarichi) e con momenti flettenti alla base degli stessi abbastanza significativi derivanti da altre sollecitazioni (pilastri di testata reggipannello sollecitati dall’azione del vento, per esempio).

Inoltre, andranno comunque effettuate verifiche dei pilastri per le diverse fasi di movimentazione, stoccaggio, trasporto e montaggio che potrebbero far trovare il pilastro stesso in condizione di carico più similare ad una trave semplicemente appoggiata a quella effettiva di lavoro nelle condizioni finali (piedritto/mensola).

Per ciò che riguarda la verifica delle sezioni degli elementi prefabbricati usati per gli orizzontamenti (impalcati di copertura) lo schema più comunemente usato è quello di trave semplicemente appoggiata.

Di fatto, conclude Di Niro, le NTC 2008 non hanno apportato significative modifiche al calcolo e alla verifica degli elementi orizzontali precompressi (staffatura, ecc.), lasciando sostanzialmente inalterate le verifiche da sempre effettuate per tali tipi di elementi prefabbricati.

È nota la presenza sul mercato di software specifici e fogli di calcolo per la verifica degli elementi precompressi. Esistono comunque delle verifiche che andrebbero effettuate sempre e che sono indicate dettagliatamente nel volume Edifici Prefabbricati, la guida alla scelta, alla progettazione e al calcolo di edifici realizzati con strutture prefabbricate in c.a.p. e c.a.v.

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Edifici prefabbricati

Di Niro Gaetano , 2014, Maggioli Editore

Un testo dal taglio prettamente progettuale, che mira a far capire bene al progettista di una struttura prefabbricata cosa andare a vedere, a cercare e a valutare della specifica tecnologia prefabbricata, soprattutto in funzione della “scelta” finale e che, di conseguenza, gli suggerisca…

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Spese energetiche: 11 cose da sapere per pagare meno la bolletta

Spese energetiche: 11 cose da sapere per pagare meno la bolletta

È arrivato l’inverno e, come ogni anno, la spesa sulla bolletta energetica del gas per il riscaldamento e dell’elettricità diventa una delle voci più pesanti che incide sul bilancio famigliare. In tempi di crisi, poi, la necessità di contenere le uscite finanziarie è una necessità irrinunciabile: anche sulla climatizzazione invernale e sull’energia elettrica.

Proviamo in questo post a fornire alcuni consigli pratici che, garantendo agli abitanti di un appartamento il medesimo comfort e benessere, possono aiutare a tagliare i costi delle bollette energetiche. Si tratta di suggerimenti di facilissima applicazione, alla portata di tutti e che si possono mettere in pratica con una spesa minima o, addirittura, senza alcun investimento.

Perché non provarli?

1. Caldaia, sempre in forma

Uno degli elementi spesso trascurati da chi utilizza una caldaia per il riscaldamento è la sua corretta manutenzione. Oltre ad essere un obbligo di legge (e una garanzia per la propria sicurezza), assicurarsi che la propria caldaia funzioni correttamente consente di abbattere gli sprechi. Occorre programmare la visita di un tecnico specializzato prima dell’accensione della caldaia o a inizio campagna invernale, in modo che sia assicurata una prestazione ottimale del proprio dispositivo.

2. Cambiare caldaia? Occhio alla scelta

In caso si sia in procinto di cambiare la propria caldaia, magari approfittando della detrazione del 65% sulle spese di acquisto grazie all’Ecobonus statale, è importante orientare la scelta su un dispositivo a condensazione super efficiente: si può tagliare la bolletta energetica anche del 20% (consulta il nostro dossier sull’Ecobonus per saperne di più).

3. Riscaldamento sì, ma senza eccessi

Non solo è dannoso per il portafoglio, ma un calore eccessivo nelle abitazioni è nocivo per la salute, aggravando la condizione di chi soffre di malattie respiratorie e rendendoci più sensibili a raffreddature e malanni di stagione. Senza avere la pretesa di stare in casa, in pieno inverno, in maglietta e pantaloncini corti, impostare una temperatura media di 20 °C è la situazione ideale. In linea generale, basta tagliare di 1 °C la temperatura della casa per abbassare del 10% ogni anno la spesa sulla bolletta energetica del gas.

4. Le camere da letto: anche al fresco si dorme bene

A meno che non ci siano persone anziane o bambini piccoli che trascorrono molto tempo nelle camere da letto, è buona norma ridurre la temperatura nei locali dove si trascorre la notte. Chi possiede termostati in grado di controllare la temperatura stanza per stanza può impostare una temperatura di 16 – 17 °C nella zona notte. Alternativamente è possibile anche agire sulla manopola del termosifone, spegnendolo nelle stanze da letto e chiudendo la porta per impedire che il calore generato nelle altre aree della casa venga “risucchiato” in zone dove non serve.

5. Caldo solo quando serve: la bolletta energetica ringrazia

Durante la notte non è necessario che la temperatura sia mantenuta sui livelli della giornata. Il termostato, in questo caso, è un prezioso alleato: programmando una temperatura più bassa la notte e durante i periodi di assenza si può ottenere un risparmio che può arrivare al 15%.

6. Basso consumo: le lampadine migliori

Ormai lo sanno anche i muri, ma repetita iuvant. Una lampadina a basso consumo è assai più efficiente delle vecchie e ormai obsolete lampadine a incandescenza. Se volessimo quantificare il risparmio annuo sulla bolletta elettrica, potremmo dire che ogni lampadina a basso consumo ci risparmia 20 euro di spesa in un anno … moltiplicato per tutte le lampadine della casa diventa un gruzzolo non indifferente.

Oggi stanno entrando nel mercato le nuovissime lampadine a LED, ancora più performanti. Per ora l’unico ostacolo è il loro prezzo, ancora abbastanza alto.

7. La ciabatta: una soluzione geniale

Quando è possibile, invece di utilizzare prese doppie o triple per alimentare contemporaneamente diversi apparecchi elettrici (TV, stereo, lettore DVD, ecc.) è consigliabile impiegare delle ciabatte multipresa, purché dotate di interruttore principale. Agendo su quest’ultimo, infatti, si possono risparmiare le spese sulla bolletta energetica elettrica anche del 5%, eliminando pure il consumo derivante dallo stand-by degli apparecchi.

8. Stand-by, ma consuma lo stesso

Ecco un altro aspetto molto spesso sottovalutato: gli apparecchi che rimangono in stand-by continuano a consumare energia: 24h su 24h. Spegnere il televisore o lo stereo o qualsiasi altro dispositivo elettrico quando non viene utilizzato è un elemento di sicuro risparmio

9. Non lasciate smartphone e tablet in carica

… più del necessario. Dopo che la batteria dei vostri device portatili è stata caricata, staccate l’alimentatore dalla presa della corrente, in modo da non dover pagare oltre il necessario e sprecare energia elettrica

10. Termostatico, per una doccia confortevole ed efficiente

Un piccolo investimento per un termostatico nella doccia potrà darvi notevoli soddisfazioni: personali e di portafoglio. Il termostatico è un dispositivo che consente di impostare la temperatura dell’acqua delle doccia. In questo modo si evitano indesiderate “docce gelate” o dolorose scottature e, contemporaneamente, si rende efficiente l’erogazione dell’acqua calda sanitaria con un relativo risparmio di denaro.

11. Lo spreco non serve a nessuno

Tenere accese le luci nei locali dove non si soggiorna è un inutile spreco di energia. Ogni lampadina tenuta accesa quando non serve consuma energia per 12 euro in un anno. Davvero non c’è un modo migliore di spendere i propri soldi?

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Serpentine Gallery 2015, il progetto sarà di SelgasCano

SelgasCano

Lo studio di architettura spagnolo SelgasCano guidato José Selgas e Lucía Cano progetterà il padiglione temporaneo estivo che ogni anno sorge sul grande prato dei Kensington Gardens e sarà al tempo stesso la prima opera del duo in terra britannica. Sarà il quindicesimo anniversario, all’interno dei Kensington Gardens di Londra.

José Selgas ha dichiarato: “Si tratta di una straordinaria opportunità per sperimentare nuove idee di struttura e materia (…) Stiamo attualmente lavorando con i nostri ingegneri per studiare l’uso di un unico materiale in modo strutturale che possa esplorare il concetto di trasparenza. Il nuovo padiglione sarà assolutamente sperimentale, da qualsiasi angolazione lo si guarderà sarà come abbracciare il parco”.

L’opera di SelgasCano avrà come termini di paragone (durissimi) i progetti di Smiljan Radic (2014), Sou Fujimoto (2013), Herzog & de Meuron e Ai Weiwei (2012), Frank Gehry, (2008); Rem Koolhaas e Cecil Balmond (2006), Oscar Niemeyer (2003), Daniel Libeskind (2001) infine Zaha Hadid, l’artefice del padiglione inaugurale nel 2000.

Il progetto sarà svelato febbraio 2015 ma le aspettative, fondate sulle caratteristiche distintive dell’architettura di José Selgas e Lucía Cano, parlano di materiali hi-tech, nuove tecnologie e uso del colore, oltre che della dichiarata esplorazione della “trasparenza strutturale”.

José Selgas e Lucía Cano nella loro opera si sono sempre ispirati a Luis Barragan e Richard Rogers. Forse lo faranno anche per la Serpentine Gallery, ma ancora non lo sappiamo: il futuro non è scritto.

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Natale e impronta ecologica: l’albero non si compra, si affitta

Natale e impronta ecologica: albero non si compra, si affitta

L’albero di Natale, il classico abete decorato con palle colorate, cherubini dal volto rubizzo e un profluvio di luci multicolore, sotto al quale trovare i doni da scartare si noleggia e non si acquista. Di più! Viene portato direttamente a casa del cliente che, dopo le feste, lo restituisce in modo che possa essere nuovamente rimpiantato.

È l’ultima trovata che viene dagli stati Uniti e, precisamente, dalla California dove a proporre l’affitto del Christmas Tree è il sito Living Christmas Tree Co., che assicura come questo approccio sia molto più sostenibile di un abete finto.

Pare, infatti, che per pareggiare l’impronta ecologica di un albero di Natale vero rimpiazzato ogni anno, occorra utilizzare lo stesso abete di plastica per almeno 20 anni. E per chi si affeziona allo stesso albero, il sito garantisce di riservare lo stesso abete ogni anno.

Si tratta, assicurano, di una scelta naturale e rispettosa. Gli alberi di Natale, infatti, vengono consegnati dotati delle radici e quindi in grado di sopravvivere una volta che le feste sono trascorse e gli addobbi riposti negli scatoloni, rimessi in soffitta o in cantina in attesa del Natale successivo.

Intanto, con questa notizia leggera la nostra Redazione augura a tutti i lettori di Ediltecnico e ai loro cari un sereno Santo Natale e un felice Anno Nuovo.

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Ingegneria strutturale: gli scritti civili e rari di Arturo Danusso

Ingegneria strutturale: gli scritti civili e rari di Arturo Danusso

Per chi non lo sapesse, Arturo Danusso si può considerare a buon diritto il padre della ingegneria strutturale italiana del secolo appena trascorso. Per chi nutrisse dei dubbi in proposito, può essere illuminante leggere quanto scrisse Pier Luigi Nervi, fin dal 1935, dei suoi primi rapporti con Danusso: “Ebbi occasione di esporre a lui, che mi onorava della sua illuminante amicizia, le difficoltà in cui mi trovavo …” (1)

Basterebbero queste schiette e riconoscenti parole, scritte da colui che nel mondo oggi viene universalmente riconosciuto con il più grande ingegnere e costruttore italiano del Novecento, per farci celebrare con orgoglio il ricordo di Danusso.

Fortunatamente c’è chi ci ha pensato. È uscito infatti Spiritualità e conoscenza nel lavoro dell’ingegnere – Scritti civili e rari di Alberto Danusso, un volume che raccoglie praticamente tutti gli scritti di Arturo Danusso, saggi spesso dispersi in pubblicazioni introvabili ed occasionali, lezioni e conferenze di fatto irreperibili, da cui emerge la forza etica e la dimensione spirituale della sua concezione scientifica.

Il libro, edito da Marinotti Edizioni in partnership con Italcementi, fa parte della collana Biblioteca di Ingegneria Creativa a cura di Attilio Pizzigoni, che ha presentato in questo video la figura di Danusso in occasione del convegno Costruire in altezza. Sida alla verticalità: dai ‘grattanuvole’ milanesi alle nuove potenzialità strutturali del calcestruzzo tenutosi lo scorso ottobre al SAIE di Bologna.

Arturo Danusso viene considerato il padre del cemento armato italiano e rimane di importanza storica il suo ruolo nel definire le prime indicazioni normative per la progettazione di strutture antisismiche a seguito del terremoto di Messina del 1908.

Progettista e teorico, Arturo Danusso ha dedicato la sua vita all’insegnamento al Politecnico di Milano ed è stato uno dei fondatori della Scuola di Alta Formazione “Fratelli Pesenti” sempre all’ateneo milanese.

Gli scritti di Danusso raccolti nel libro costituiscono una testimonianza ancora attuale di quanto sia urgente ampliare i limiti disciplinari in cui è ristretta l’ingegneria delle costruzioni. Danusso, infatti, cita ripetutamente la sua esperienza formativa a fianco di François Hennebique per la costruzione del Ponte del Risorgimento a Roma, proprio per esaltare l’importanza dell’intuito nel processo progettuale, di una responsabilità personale e di una spiritualità in cui prende corpo il lavoro dell’ingegnere.

___________________________________________________

1. Pier Luigi Nervi, contributo italiano nel campo della sperimentazione sui modelli, in L’Ingegneria Italiana nel Mondo, Atti del XV Convegno Nazionale degli Ingegneri Italiani (Politecnico di Milano – 15-17 novembre 1968), De Silvestri, Milano 1968, pp 3-6.

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Legge di Stabilità 2015: tutte le misure in materia di edilizia e ambiente

Edilizia: Legge di Stabilità 2015

Time has come… la Legge di Stabilità ha ricevuto il via libero definitivo. La Camera ha approvato ieri pomeriggio il testo in via definitiva con 307 voti favorevoli e 116 voti contrari, rendendo così operativo il testo uscito dal consiglio dei ministri del 15 ottobre e modificato nell’esame parlamentare. Dopo il passaggio periglioso al Senato venerdì scorso, la commissione Bilancio ha verificato il testo e ha dato l’ok senza apporre modifiche. Poi , nel pomeriggio, l’approvazione definitiva di Montecitorio. Pertanto il testo fuoriuscito dalla battaglia di Palazzo Madama si conferma come quello definitivo: di conseguenza è possibile dare un’occhiata alle principali misure previste dalla manovra 2015 per ciò che riguarda le materie di edilizia, urbanistica, ambiente e professioni.

Bonus in edilizia: la conferma
In prima battuta, come già affermato ieri sulle pagine di Ediltecnico (qui anche maggiori informazioni sulla conferma della TASI calmierata per tutto il 2015), sono state prolungate di 12 mesi le detrazioni per lavori di ristrutturazione edilizia (con la conferma della detrazione 50%) e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati alle abitazioni oggetto di lavori. La scadenza degli incentivi è dunque spostata al 31 dicembre 2015. Viene inoltre confermato nel testo del provvedimento anche l’Ecobonus (sempre sottoforma di credito d’imposta) per i lavori di efficientamento energetico ai livelli massimi del 65% (sempre per tutto il 2015). Il tutto ovviamente nel limite massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare.  Alla lista dei lavori agevolati si aggiunge, grazie alla Legge di Stabilità, anche l’installazione di schermature solari e generatori di calore a biomasse. Senza dimenticare la proroga del bonus per interventi antisismici (al 65%).

Ritenuta d’acconto bonifici
Collegato a tale tema è l’innalzamento dal 4 all’8% della ritenuta sugli accrediti di bonifici disposti per beneficiare delle detrazioni fiscali connesse proprio agli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici.

Pellet, cresce l’IVA
Si innalza (vertiginosamente) dal 10 al 22% l’aliquota IVA applicabile alle cessioni dei pellet di legno per alimentare le stufe. Le relative maggiori entrate (quantificate in 96 milioni di euro dal 2015) sono destinate all’incremento del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica.

Professioni, regime dei minimi
Con riferimento ai professionisti, la Legge di Stabilità innova il cosiddetto “regime dei minimi”: potrà accedere al regime agevolato dei “nuovi minimi” (spiega il Servizio studi della Camera) anche chi percepisce redditi di natura mista, purché i redditi conseguiti nell’attività di impresa, arti e professioni siano prevalenti rispetto a quelli percepiti come redditi di lavoro dipendente e assimilati.

Riqualificazione periferie
All’interno del grande provvedimento per il 2015 sono anche comprese le nuove misure che disciplinano la predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

Dissesto idrogeologico
Inoltre sono stanziati 50 milioni di euro contro il dissesto idrogeologico: si tratta di denaro fondamentale per l’attuazione di interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza di beni pubblici, di completamento di opere in corso di esecuzione, nonché di miglioramento infrastrutturale.

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Il biogas per la microgenerazione diffusa: gestione, uso e prospettive

Il biogas per la microgenerazione diffusa: gestione, uso e prospettive

La possibilità di usare fonti energetiche rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica attraverso la microgenerazione diffusa, rappresenta attualmente una delle prospettive di più rilevante interesse per l’efficientamento energetico dell’edilizia esistente e delle arre urbana consolidate; in questo scenario un contributo significativo potrebbe essere offerto dalla produzione e dall’uso in edilizia del biogas.

Lo sfruttamento del biogas offre infatti un’alternativa alle attuali alimentazioni a combustibile fossile, capace per questo motivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dalle politiche europee entro il 2050.

Il biogas concede la possibilità di gestire la filiera del rifiuto, che è oggi considerato ancora largamente uno scarto, come una risorsa. Il trattamento infatti in digestione anaerobica dei rifiuti organici, i cosìddetti bio waste, prodotti dai residenti e dalle attività del quartiere, permette di produrre biogas a fini energetici. Oltre a trasformare uno scarto in risorsa, la produzione di biogas è ancor più interessante considerando la sua facilità di stoccaggio e la sua produzione non soggetta a variabilità stagionale, caratteristiche non tipiche delle altre fonti rinnovabili.

Queste qualità rendono il biogas una fonte rinnovabile estremamente stimolante per una sua produzione e un suo sfruttamento nei contesti urbani. Mentre infatti oggi gli impianti a biogas sono prevalentemente situati in prossimità di complessi agricoli e di allevamento, una loro diffusione a livello urbano potrebbe produrre un cambiamento culturale e sociale contribuendo a sviluppare la sensibilità sulle tematiche della sostenibilità energetica.

Una corretta gestione della Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano – FORSU e dell’impianto cogenerativo, contribuiscono infatti a stimolare la partecipazione della cittadinanza nella produzione del biogas a fini energetici.

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Biogas nella microgenerazione diffusa: il ciclo del rifiuto

Già numerose esperienze internazionali hanno sviluppato sistemi di produzione a biogas in questa direzione. Dalle piccole realtà rurali dei Paesi asiatici con in testa Cina, India e Bangladesh, passando per l’Africa, è però attraverso lo studio delle best practice in Europa che gli impianti a biogas mostrano il loro potenziale, giusitificando i motivi di interesse per una loro larga diffusione e sviluppo in contesti urbani.

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Un esempio di impianto per il trattamento del biogas nell’ambito della microgenerazione diffusa si trova nel quartiere Hammarby Sjostad a Stoccolma

Realtà urbane come Köln-Stammheim a nord di Colonia, Jomala in Finlandia, Hammarby Sjostad a Stoccolma, dimostrano infatti come lo sfruttamento del rifiuto per la produzione di biogas permetta di sviluppare strategie di integrazione con altre fonti rinnovabili, di cooperazione pubblico-privato per la realizzazione degli impianti, di abbattimento dei costi di rifornimento degli edifici.

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Biogas per la microgenerazione diffusa: l’impianto di Köln-Stammheim a nord di Colonia

La capacità di trasformare uno scarto, il rifiuto organico, in una risorsa energeticamente sostenibile, rende il biogas capace di una rivoluzione smart, energetica, tecnologica, sociale e culturale, oggi in corso.

Articolo di Alessandro Pracucci (Architetto, PhD student) e Theo Zaffagnini (Architetto, PhD, Professore Associato di Tecnologia dell’Architettura, Università di Ferrara)

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Energia da biogas

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La realizzazione e la pianificazione della filiera del biogas per la produzione di energia elettrica, termica o di biocarburante come il biometano, grazie al sostegno delle politiche europee, è oggi di grande interesse e può favorire lo sviluppo di nuovi settori produttivi.
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SISTRI: è il caso di allungare il regime transitorio delle sanzioni?

SISTRI

Allungare il regime transitorio di sospensione dell’apparato sanzionatorio per l’inadempienza agli obblighi del SISTRI. È una proroga al 31 dicembre 2015 quella richiesta da Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente e Territorio presso la Camera dei deputati, attraverso una nuova interrogazione sul Sistri alla fine della scorsa settimana. Si tratterebbe in sostanza di mantenere in vita il vecchio sistema di sanzioni tuttora in vigore.

La proposta parte da un assunto chiaro: “Come evidenziato anche da numerosi atti di sindacato ispettivo da me presentati – afferma Realacci – il SISTRI non ha centrato gli obiettivi per i quali è nato. Tanto che il ministro dell’Ambiente ha annunciato che nel 2015 si procederà a una nuova gara per l’attivazione di un nuovo sistema di tracciabilità che sostituirà il SISTRI”.

Per tutte le informazioni in materia consulta l’articolo SISTRI, ecco i video tutorial per utilizzarlo al meglio.

Ermete Realacci spiega in maniera scrupolosa le ragioni di tale richiesta: “In attesa che si arrivi al nuovo sistema, piccole e medie imprese rischiano però di incappare nelle multe previste per il mancato rispetto degli obblighi derivanti dal SISTRI. Proprio per rispondere ai ritardi e alla farraginosità del sistema, il decreto Milleproroghe – ricorda Realacci – ha posticipato fino al 31 dicembre, fatta eccezione per alcune categorie, l’applicazione dell’attuale regime cartaceo di tracciabilità dei rifiuti e del relativo regime sanzionatorio. Mentre le multe per la mancata applicazione delle prescrizioni del Sistri scatteranno dal giorno successivo, ovvero con il primo gennaio”.

L’idea è quella di salvaguardare il sistema delle piccole medie imprese: “Sarebbe ragionevole e di buon senso per non danneggiare tale sistema, come chiedono molte organizzazioni di categoria e come chiedo con una interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, – queste le parole letterali di Realacci – prorogare la sospensione del regime sanzionatorio per l’inadempienza agli obblighi del SISTRI fino al 31 dicembre 2015, data di scadenza del sistema, o almeno fino al compimento del nuovo bando, allungando al contempo la valenza del sistema sanzionatorio ora in vigore”.

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Recupero dei rifiuti e procedure semplificate

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Nella vasta normativa in tema di rifiuti un posto preminente occupano le procedure semplificate che sono state oggetto nel tempo di svariati interventi giurisprudenziali e legislativi tra i quali ultimi si segnalano le disposizioni inserite, nel corpo dell’art. 216 del D.Lgs. 152/2006, dal…

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Ecobonus 65%: c’è la conferma definitiva nella Legge di Stabilità

Legge di Stabilità 2015

Legge di Stabilità 2015, ci siamo quasi: la difficile transizione al Senato è avvenuta con una seduta fiume nella notte tra venerdì e sabato (con la conclusione avvenuta alle 4,30 del mattino). Tra questa sera e domattina è previsto l’ok della Camera, per la definitiva approvazione del fondamentale strumento normativo che va a disciplinare molteplici ambiti dell’ordinamento italiano. In questo momento la Legge di Stabilità è al vaglio della commissione bilancio a Montecitorio.

Due le misure fondamentali in materia di edilizia e fiscalità che interessano da vicino i lettori di Ediltecnico.it: la conferma dei bonus per i lavori in casa (bonus 50% ristrutturazioni ed Ecobobnus 65% per la riqualificazione energetica) e blocco delle aliquote TASI al fine di contenere il peso della tassazione sulla prima casa nel 2015. Andiamo ad osservare questi temi più da vicino.

1. Bonus ristrutturazioni e riqualificazione energetica
Viene confermato nel testo del provvedimento il credito di imposta per i lavori di recupero abitativo e di efficientamento energetico ai livelli massimi rispettivamente del 50% e del 65% per tutto il 2015. Si tratta di una delle misure della Legge di Stabilità destinate a produrre certamente crescita in un settore dell’edilizia che non riesce per il momento ad uscire dalle sabbie mobili della crisi. La misura è stata prorogata proprio a causa della buona applicazione della stessa nell’anno e mezzo appena trascorso. La novità rilevante apportata dal passaggio alla Camera (il testo in questa parte non è stato modificato al Senato) è la conferma dell’incentivo nel 2015 al livello del 65% anche per i lavori di prevenzione antisismica che già godevano di questo beneficio lo scorso anno, ma erano stati riportati al livello del 50% dal disegno di legge di stabilità varato dal governo. Una battaglia fondamentale della commissione Ambiente e del suo presidente Ermete Realacci.

2. Contenimento TASI 2015
Il blocco della TASI contribuisce a non far salire la quota della tassazione sulla prima abitazione al di sopra di una determinata soglia: si tratta del tetto del 2,5 per mille che dovrebbe valere (salvo sorprese dell’ultim’ora) anche per tutto il 2015. A partire dal 2016 dovrebbe poi nascere il nuovo tributo unificato sulla casa, la Local Tax. Ma per definire i margini disciplinari di questo tributo c’è tempo ci sarà tempo più avanti.

Per l’ufficialità delle misure occorrerà comunque aspettare domani con il passaggio finale a Montecitorio.

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