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Costo rifiuti: oggi paghiamo il 22% in più rispetto a 5 anni fa

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Il costo rifiuti e dei servizi relativi è aumentato a dismisura negli ultimi 5 anni. In più, oltre al danno, la beffa: dove qualità del servizio per la raccolta rifiuti, spazzamento e lavaggio strade è peggiore, le tasse sono più alte. Il dato è in linea con l’aumento del loro costo: in 5 anni è aumentato del 22,6%. La regione Lazio è quella messa peggio: 214 euro a testa nel 2014, il 27,3% rispetto alla media nazionale. E un servizio pessimo. 42 euro per pulire le strade. Rispetto al resto d’Europa, il rincaro delle tariffe in Italia segna un +12,8% per lo stesso servizio.

Al secondo posto la Liguria con 211,75 euro/abitante (25,9% in più rispetto alla media nazionale). Poi, proseguendo questa triste TOP 5:
Toscana con 208,25 euro/abitante (23,9% più della media),
Campania con 205,02 euro/abitante (superiore del 21,9% rispetto alla media italiana),
Umbria con 190,23 euro pro capite (+13,1%)
Sardegna con 188,90 euro per abitante (+12,3% rispetto alla media nazionale).

 

Costo rifiuti: le tre regioni più cheap

La TOP 3 dei migliori, invece, vede in testa il Molise dove i cittadini pagano 123,12 pro capite per il servizio di igiene urbana. Il secondo posto è per il Trentino Alto Adige con un costo di 128,60 euro pro capite. Il terzo per il Friuli Venezia Giulia con un costo per abitante di 127,92 euro.

I dati, gravi, provengono da una ricerca della Confartigianato, che ha calcolato il costo del servizio di igiene urbana per famiglie e imprenditori: in media, nel 2014, per tasse e tariffe hanno pagato 168,14 euro pro capite, per un totale di 10,2 miliardi. L’impennata si è verificata tra il 2012 e il 2015: rincaro del 12,5%, nove volte e mezzo in più della crescita del costo della vita (+1,6%) e con una differenza del 7,4% in più rispetto alla media dei rincari nell’Eurozona fermi al +5,1%.

Tanto per gradire, ricordiamo che entro il prossimo 16 dicembre, i contribuenti dovranno sì pagare il saldo dovuto per l’anno 2015 dell’Imu e della Tasi, ma dovranno fare i conti anche con la Tari, la tassa sui rifiuti, le cui scadenze cambiano da Comune a Comune. A Roma città incriminata dalla ricerca sul costo rifiuti di Confartigianato sopra riportata, per esempio, la giunta ha deciso per la suddivisione del pagamento in due semestri, 1 gennaio-30 giugno e 1 luglio-1 dicembre. Cioè, il secondo termine è scaduto.

 

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